:: VALPE MEDICA ::

L’ansia sociale

Ti è mai capitato di preoccuparti del giudizio altrui?
Ti sei trovato qualche volta in difficoltà nelle relazioni sociali?
Ti sei mai sentito inadeguato se paragonato a qualcun altro?

Molte persone avranno risposto alle seguenti domande positivamente; è capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di ritrovarsi in una delle situazioni sopra citate.
Tuttavia, alcune persone mostrano quotidianamente delle discrete o severe difficoltà relazionali, che a lungo andare possono mutare in una fobia sociale.

La fobia sociale, a differenza delle fobie semplici, comporta un forte senso di inadeguatezza e paura del giudizio delle altre persone. Chi ne soffre vede negli altri la conferma della sua credenza, anche se può non essere così, ma la lettura che viene data al proprio o altrui comportamento è spesso negativa. Prevale la convinzione di non essere in grado di fare cose che, a loro parere, tutti fanno .
Questa fobia può avere varie origini: può dipendere da esperienze di vita personali, eventi negativi avvenuti in contesti sociali che hanno generato o rafforzato questa convinzione, può essere determinata da una vulnerabilità biologica ecc.. L’ansia sociale può essere specifica (si presenta in determinate situazioni e non in altre), oppure generalizzata (timore di tutte le situazioni sociali, in maniera indiscriminata).

Chi soffre di ansia sociale, vorrebbe essere diverso da com’è, per questo può aver provato in autonomia ad attuare strategie che tuttavia risultano inefficaci e che incrementano la paura del confronto con gli altri.

La strategia disfunzionale adottata maggiormente è l’evitamento.
Evitare situazioni temute vuol dire far sì che queste non si presentino e non debbano essere affrontate: es. non continuare gli studi per paura di dover dare gli esami, cambiare lavoro nonostante questo piaccia per non parlare in pubblico, sottrarsi al dialogo con i pari per il timore di non sapere cosa dire, e così via. L’evitamento in un primo momento viene percepito come risolutivo, si prova un immediato sollievo, ma successivamente può creare un senso di frustrazione e di rimpianto che andranno a minare l’autostima personale.

Oltre ai pensieri negativi, la fobia sociale presenta sintomi fisici sgradevoli, che alimentano il disagio provato: aumento del battito cardiaco, sudorazione (a volte evidente), tremori, nausea, giramento di testa, dissenteria, arrossamento, vampate di calore e così via.

Se non si interviene tempestivamente il senso di inadeguatezza si radica nell’individuo, che potrà avere una comorbilità con altre problematiche come: l’attacco di panico (45%), depressione (17%), disturbo distimico (12%), abuso di alcool (20%).

Prima si interviene, meglio è la Terapia Cognitivo Comportamentale è efficace per il trattamento della fobia sociale. Ci si concentra sui fattori di mantenimento del problema: l’attenzione focalizzata sul negativo, lo stile di pensiero disfunzionale e l’evitamento. Si offre alla persona migliori skills nell’affrontare le situazioni temute, tenendo in considerazione il punto di partenza del singolo individuo e il traguardo prefissato.

Questo approccio psicologico è molto pratico, questo comporta lavorare attivamente in prima persona, anche fuori dal setting terapeutico, inoltre si basa su protocolli ad evidenza scientifica. Con la pratica e determinazione si andranno a migliorare le abilità di comunicazione verbali e non verbali.


Lo scopo non è eliminare l’ansia, questa serve a tutti. L’obiettivo è di non farsi dominare dall’ansia e permettersi il lusso di non piacere a tutti ma ad alcuni selezionati e soprattutto a sé stessi.